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Chiesa del monastero MiljkovoBukovica fa parte di sette monasteri situati sulla sponda destra del fiume Velika Morava. L’ insieme rappresenta la “Sacra Montagna” di Resava. Oltre il monastero Bukovica ci sono monasteri Tomic, Jakovic, Radosin, Ivkovic, Dobres, Devesinje e Zlatenac.

Ultimi quattro appartengono al territorio del villaggio Glozane. Ora in funzione sono Bukovica e Zlatenac, e il monastero Dobres (a 1.8 km sudest di monastero Miljkovo) è già ristrutturato, mentre di Devisinje restano solo le tracce di un antico splendore.

Il Monastero Miljkovo in precedenza noto come Bukovica, il nome cambiò nella seconda metà del XVIII secolo. Fondatore del monastero non è noto, ma il primo documento riguardante Bukovica risale al 1347. Nello stesso anno principe Stefan Lazarevic con la sua carta costituzionale passa l’autorità di Bukovica o Miljkovo oggigiorno, sotto il monastero Ravanica. Bukovica è menzionata come “Guado di Bukovica sul fiume Morava, area di Glozan”.

Ci sono quelli che credono che principe Stefan Lazarevic fondò il monastero, ma ciò è per lo più una speculazione e non il fatto storico.

Documenti storici accennano al monastero Bukovica come la scuola di copiatura e riproduzione dei libri e codici, approssimativamente nell’anno 1420.

Dopo la sconfitta della Serbia, nel 1467, l’impero Ottomano ha attuato il censimento, dove si accenna all'esistenza del monastero dedicato all’"Ingresso della SS Madre di Dio al Tempio” e al villaggio Glozane. Senza dubbio il riferimento indica il monastero Bukovica.

Nel corso della dominazione Ottomana, nello XVI e XVII secolo non ci sono altri riferimenti al monastero.

Durante l’occupazione della Serbia da parte degli Austriaci, sulla carta geografica dell’epoca compare il monastero Bukovica.

Si presume che durante la successiva occupazione Ottomana, il monastero viene bruciato e distrutto.

Miljko Tomic, mercante proveniente da Glozane, nel 1787 si adopera nei lavori di riedificazione e l’odierno monastero prende il suo nome. Miljko Tomic nell’età avanzata visse a Bukovica dove fu anche sepolto.

Dall’anno 1787 in poi, il monastero Milkovo serve da tramite per i ribelli di Koce Andjelkovic, per la sua “Kocina krajina (terra di confine) o Frajkorski rat”

Nell’anno 1793 basandosi sul permesso (ferman) Turco, il principe di Resava, Petar Jakovlljevic da Glozane fu eletto principe di 12 territori Serbi. Dopo la cauta di Kocina terra di confine (krajina), per rappresaglia il monastero fu bruciato dai Turchi, e in seguito ricostruito dal principe Petar.

Nello stesso periodo, verso la fine del XVIII secolo, giunge al monastero il sacerdote Miljko Ristic da Lapovo, e laboriosamente continua con il lavoro di restauro. Contemporaneamente riprende anche la scuola e l’educazione dei futuri trascrittori, maestri e sacerdoti.

Da questa scuola è uscito Stevan Sindjelic 1780-1785, quale lavorava all’epoca nelle proprietà del principe Petar a Glozane.

Nel corso dei preparativi per la prima rivolta Serba, il monastero Miljkovo diventa il luogo d’incontro tra i ribelli di Resava e Sumadija.

Nel 1803 tra i capi Serbi presenti, viene eletto il condottiero della rivolta, il principe Petar che tuttavia rifiuta la nomina.

Nel 1808 come riconoscimento da parte di Karadjordje, il monastero riceve in dono la campana per la chiesa sul quale si leggeva “ Fusa durante il regno del Duca Serbo Georgie Petrovich”. Nel 1830 la campana fu traslocata a Kragujevac, e fu la prima campana a suonare nella Serbia libera, in seguito la portarono a Ravanica. In seguito, il principe Milosh dona una nuova campana al monastero Miljkovo.

Miljkovo fu saccheggiato e bruciato per punizione dopo il soffocamento della prima rivolta Serba.

Nel 1820 il monastero viene parzialmente rinnovato e prosegue con il lavoro spirituale.

L’Attuale strada fu costruita dal sacerdote Stanisa Aleksic da Crkvenica. Egli frequentò la scuola del monastero e partecipò alla prima e la seconda rivolta Serba. La sua tomba si trova dalla parte sud della chiesa.

Nel 1856 fu eseguita un’importante opera di ristrutturazione sotto la direzione dell’abate Hadzi Panteleimon, nativo di Glozane. Odierna costruzione fa parte di quel periodo, d’allora in poi la vita nel monastero fu in ascesa.

Nel 1900 viene edificato il muro di roccia dal quale rimane lo scheletro visibile oggi dalla parte sudest del monastero.

Nel 1926 giungono emigranti Russi, monaci condotti da ieromonaco Ambrosie Kurganov. Il monastero riprende la vita materiale è spirituale.

Nel 1952 il monastero diventa cenobio femminile e dal 1967 madre superiora è Dorotea. In questo periodo il monastero prende l’aspetto che ha oggi. Nel 1968 fu terminata la costruzione delle camere per le suore nella parte sud. Nel 1996 alla stessa parte si aggiunge il refettorio. Nel 1999 finisce la costruzione del alloggiamento per gli ospiti.

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